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Guido Pagliarino Il Giudice e le Streghe
romanzo, con postfazione dell'autore - Libro, E-book e Audiolibro
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E-book Kindle distribuito da Amazon
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E-book distribuito da Smashwords ISBN 9781310597121
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Seconda Edizione cartacea (conforme alla Prima, pubblicata da Prospettiva Editrice sotto il titolo "Il giudice e le streghe") fuori catalogo
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Presentazione Nell'anno 1530 Paolo Grillandi, giudice pontificio presidente del tribunale secolare di Roma, intraprende un'indagine sopra un torbido omicidio e un infame rapimento riuscendo, via, via, a illuminare oscure azioni di personaggi eccellenti dediti al satanismo, all'assassinio e alla sessualità più bestiale, e assicurando infine alla giustizia, ma non senza grave scotto personale, gli autori non d'uno soltanto, ma d'una lunga serie di delitti, individui scellerati che, secondo i criteri legali del tempo, saranno da lui condannati a morte sul rogo; ma intanto lunga, pericolosa, non priva di attentati alla sua vita è la strada che il magistrato deve percorrere per trovare le prove. Parallelamente egli si converte da spietato cacciatore di streghe a uomo di dubbio e di compassione in seguito a certe esperienze e incontri. Nel clima della caccia alle streghe rinascimentale, tra vari colpi di scena fino alle ultime pagine, il lettore incontra, fra l'altro, un duello alla spada con il diavolo in persona, il sacco di Roma, filosofi e maghi gnostici, schiave, briganti, santi e indemoniati, in un'Italia ormai prossima al Concilio di Trento, diversa da quella odierna eppure, per non pochi aspetti, simile.
Commenti di lettori Top
La recensione di ELZEVIRO47
Il romanzo si volge In un’Italia cinquecentesca ormai prossima al Concilio di Trento e il lettore viene subito in contatto con filosofi esoterici e maghi gnostici, streghe e stregoni, briganti, santi e indemoniati, schiave, processi per satanismo; gli è persino dato di assistere ad un duello con Satana spadaccino.Paolo Grillandi, il protagonista, è un giudice pontificio che, ricevuto l’incarico di indagare sopra un torbido omicidio ed un rapimento pedofilo riuscirà, in mezzo a mille difficoltà, ad illuminare le oscure azioni di personaggi insospettabili ed eccellenti dediti al satanismo, all’assassinio sessuale, anche di tipo sadico, e ad ogni genere di perversione. Arriverà, non senza grave danno personale ed a rischio della vita, fino agli autori non d’uno soltanto, ma d’una lunga serie di crimini. Ma, se raggiungerà infine il suo scopo, si tratterà di un risultato solo parziale e provvisorio. Da notare che il protagonista, una sorta di ispettore Javert dei Miserabili, ligio alla sola lettera della legge e senz’alcun senso critico né umanità, è una figura resa volutamente non simpatica dall’autore nella prima parte dell’opera; verrà acquisendo umanità (e simpatia) con lo svolgersi della storia, mutando in meglio grazie ad un paio d’incontri: in un primo tempo con l’avvocato Ponzinibio, un nemico delle violenze dell’Inquisizione cattolica e dei tribunali religiosi protestanti e poi col giovane e coltissimo vescovo Micheli che, specie rara tra gli ecclesiastici di quell’epoca, combatte il fanatismo nel nome della carità ma anche della ragione. Nel corso della narrazione s’incontrano, fra molte altre figure, l’indemoniato Balestrini e il terribile domenicano Spina, inquisitore fanatico eppure, quando al di fuori del suo incarico, persona cordiale e disponibile, a dimostrazione di quanto l’ideologìa possa stravolgere l’animo umano. Ci sono poi Mora, giovane e sensuale amante del giudice Grillandi, l’ambiguo e cinico cavalier Rinaldi, sempre incombente e mai in primo piano, e il luciferino principe di Biancacroce, un "gran burattinaio" come lo saranno altri, nella storia secolare d’Italia, fino a tempi recentissimi. Un ben congegnato intreccio di passioni, fanatismi, ipocrisie, invidie, servilismi e squallidi interessi con, sullo sfondo ma sempre presente, l’ombra sinistra del Male
La recensione di Antilope
Il romanzo vede protagonista Paolo Grillandi, giudice presso il tribunale pontificio in una Roma cinquecentesca. Si tratta di un intreccio a metà tra un noir ed una ricerca sul fanatismo religioso ma anche un excursus sulla realtà del satanismo in un periodo prossimo al Concilio di Trento. Il Grillandi, che potremmo definire un ex-estimatore del "Malleus Malificarum", vero "decalogo" a cui si ispirava l’Inquisizione, parzialmente pentito e convertito al razionalismo ragionatore, ha ricevuto l’incarico di far luce su uno strano omicidio, dai risvolti torbidi, unito ad un rapimento dai connotati pedofili. Suo malgrado e con risvolti per lui inaspettati, il giudice si troverà coinvolto in un percorso indagatorio in cui il suo spirito razionale si scontrerà con una realtà ai confini con l’irreale, attraverso l’incontro con personaggi che si muovono tra credulità popolare e inaspettate presenze soprannaturali. Ecco, dunque, apparire maghi gnostici, streghe vere o presunte, indemoniati o folli isterici; ma anche santi dalla personalità concreta, in un quadro di esaltati processi per stregoneria, ma anche di reali culti satanici. Il lettore viene colpito da personaggi molto ben caratterizzati come l’indemoniato Balestrini, l’avvocato Ponzinibio, persona razionale come il Grillandi e nemico dei metodi inquisitori e, per un certo verso, simile al vescovo Micheli, raro esempio di ecclesiastico non fanatico. Ben delineata anche la figura di Mora, amante del protagonista, giovane e carnalmente votata al piacere. Tra tutte queste figure, chiave del mistero, il principe di Biancacroce, indefinito ma onnipresente archetipo del Male. La figura del protagonista verrà, nel corso del romanzo, condizionata psicologicamente da avvenimenti di forza dirompente nella loro imprevedibilità, fino ad assumere caratteristiche sempre meno relative al suo ruolo di freddo investigatore e assumendo una dimensione sempre più umana e simpaticamente vicina al lettore. A conclusione dell’intricata vicenda, Grillandi avrà le prove del coinvolgimento criminale di personaggi al di sopra di ogni sospetto, scoprendo un vero e proprio "verminaio" di adepti dediti alle più spinte perversioni nel nome del potere, del denaro, della lussuria ma, soprattutto, del loro padrone e motore: il demonio. A proposito di demonio, spettacolare il duello a colpi di spada che lo vede protagonista... Insomma, un romanzo che coinvolge e sicuramente non annoia.
Il commento e il voto di F. Candelari
Voto
tra inquisitori e streghe l’avvincente storia di un uomo di chiesa in cerca di giustizia
Davvero un bel romanzo. Ben scritto, con un grande equilibrio interno e un approfondimento storico notevole. La vicenda avvince sin dall’incipit assai sciolto. Anche i temi più scabrosi – sabba satanici, intrighi istituzionali, torture, ecc. - sono trattati con eleganza e ponderazione dallo scrittore che riesce a raccontare in profondità, nel contesto di una vicenda che mischia i toni del giallo e del thriller e che si legge tutta d’un fiato, la figura di un uomo che si interroga sul senso della giustizia terrena e del Bene Assoluto. Un romanzo per certi versi attualissimo, seppur ambientato in un’epoca storica tanto distante: oggi non esistono più caccia alle streghe e grandi inquisitori, ma si sente ancora il bisogno, forte, di una Giustizia che renda uguali gli uomini su questa terra. I miei complimenti allo scrittore.
Il commento e il voto di A. Consolo
Voto
Complimenti
Fede e ragione, Stato e Chiesa, Bene e Male... sono tanti gli spunti che ispira questo bel libro, suscitando interesse nel lettore... un thriller all’italiana, quindi originale!
Il commento e il voto di M. Barcella
Voto
Un romanzo storico ambientato nel ’500, quando il potere della donna spaventava e il mondo ha voluto sottrarglielo. Il libro mette insieme un omicidio e un rapimento; personaggi realmente vissuti e altri di pura fantasia. Un mix coinvolgente condito da un’ottima narrazione fanno di questo romanzo un testo che incuriosisce a primo impatto. Il viaggio in una mentalità ormai così lontana da noi lascia a riflettere. Complimenti.
Premi attribuiti a questo romanzo Top
Sotto il titolo "Il giudice e le streghe" questo romanzo ha ottenuto il premio Targa e diploma - Menzione d'onore al "Premio Letterario Nazionale Di Benedetto 2009"
Sotto il titolo "Un'indagine del '500" questo romanzo ha ottenuto negli anni i seguenti premi:
Premio Speciale della Giuria - genere storico - al Premio Nazionale di Arti Letterarie 2005
Secondo classificato al Premio Letterario Santa Margherita Ligure Marco Delpino 2003
Terzo assoluto al Concorso Garcia Lorca 2004, sezione Premio Aldo Capelli per il romanzo storico
Terzo assoluto al Premio Pinayrano 2004
Terzo assoluto al Concorso Mario Soldati 2002 indetto dal Centro Mario Pannunzio
Terzo assoluto al Premio Città di Torino 2002
Finalista al Premio Città di Moncalieri 2002 sezione Libro edito
Ancor inedito, il romanzo era già stato:
Finalista al Premio L'Autore - Firenze Libri 26 aprile 1994
Segnalato al Premio Jacques Prévert 1999
Prima stesura e Prima Edizione, solo cartacea, Prospettiva Editrice, sotto il titolo "Un'indagine del '500" fuori catalogo: Recensioni e pareri relativi alla Prima edizione TOP Giorgio Bárberi Squarotti