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Guido Pagliarino
IL CANE
Romanzo
Copyright © 2021 di Guido Pagliarino - Tutti i diritti appartengono all'autore
Distribuzione Tektime prima edizione, Amazon seconda edizione conforme alla prima
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ALCUNE TRA LE LIBRERIE CHE VENDONO QUEST'OPERA TOP
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Prima edizione distribuzione Tektime E-book ISBN 9788835428503 |
Seconda Edizione distribuzione Amazon E-book conforme alla prima
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Prima edizione distribuzione Tektime Libro ISBN 9788835428510
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Seconda edizione distribuzione Amazon ISBN 9798478904234
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Anno 1973. Il fenomeno sociopolitico degenerativo
del terrorismo, apparso in Italia verso la fine degli anni ‘60, è ormai
entrato nella sua fase più tragica, gruppi armati di sinistra e di
destra esercitano violenze in forme differenti ma tutte micidiali. Non
farebbe di certo notizia, in tale atroce clima sociale, che un uomo è
stato morso da un cane, se non fosse che non soltanto ne è rimasto
orrendamente ucciso un noto eroe della Resistenza decorato con medaglia
d’oro nonché uno dei più alti vertici dello strategico gruppo
industriale Italiavolo: inviso ai neofascisti per la prima ragione, alle
Brigate Rosse, delle quali suo figlio ventunenne fa parte, per la
seconda. Le modalità della morte suggeriscono che quel cane sia stato
addestrato appositamente per assassinarlo, per cui difficile è pensare
senz’altro a una disgrazia, anche se la potentissima famiglia
proprietaria dell’Italiavolo vorrebbe che così recitasse, il prima
possibile, l’inchiesta del vice questore Vittorio D’Aiazzo, dirigente
della sezione Omicidi della Questura torinese. Assassinio politico di
fanatici di destra? Di estremisti di sinistra? Come se non bastassero le
ambiguità, si scopre che la vita privata del morto non era del tutto
limpida, come raccoglie e subito strombazza quella iena della stampa
scandalistica: eccedendo, come fa notoriamente? Forse in questo caso no,
dato che la stessa inchiesta di Polizia pare, a poco a poco, confermare
l’esistenza di ombre, almeno per certi aspetti, nella vita privata
dell’uomo. Alla fin fine però, nonostante le apparenze, non potrebbe
essersi trattato solo e soltanto d’una deplorevole disgrazia? Vittorio
D’Aiazzo troverà sì la soluzione, ma solo grazie a un’intuizione del suo
amico Ranieri Velli, scrittore e giornalista di cronaca nera nel
glorioso, plurisecolare foglio torinese Gazzetta del Popolo.