Penna d'autore - n. 34 - Inverno 2002 - pag. 17 (la rivista ha pure un sito, www.pennadautore.it )
GIORNI D'APRILE - Franca Alaimo, poema, Biblioteca Della Terra di Thule, Fondazione Thule Cultura, 2002, s.i.p. |
RECENSIONE di Guido Pagliarino |
"Dolore senza finzione / bianche ossa / sangue vermiglio / hanno generato una poesia / da tagliare come un ceppo / o un agnello pasquale": quest'ultima opera dell'autrice cristiana Franca Alaimo è storia d'un mese sublimata in poesia; il particolare - i fatti della cronaca - diventa generale, il dolore dell'oggi, di quel mese d'aprile 2002 su cui l'autrice focalizza, è un campione dell'universo umano d'ogni tempo. Ecco, tra l'altro, donne condannate alla lapidazione in paesi islamici, per il solo fatto d'aver avuto rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, secondo un sentire opposto al pensiero di Cristo espresso all'adultera - "Neppure io ti condanno" - e quindi ben diverso da quello occidentale, anche presso coloro che, per così dire, vogliono togliere i crocifissi dai luoghi pubblici: un occidente, almeno di fondo, cristiano, "Perché non possiamo non dirci cristiani" [B. Croce], perché è il personalismo predicato dagli apostoli la base della nostra morale. Sempre nel mese d'aprile 2002, e da gran tempo ormai mese dopo mese, anno dopo anno, ecco tanti extracomunitari che, nella speranza del pane, si riversano sulle coste italiane, non raramente trovandovi morte, primi i fanciulli, più deboli: "Pregate per la sua anima minuscola / come una goccia di mare / perché non evapori / dal foglio del giornale!": la cronaca dimentica presto, la poesia conserva. Svetta nel poema la figura di Giovanni Paolo II sofferente come Gesú, come il Servo-Cristo preannunciato nell'Antico testamento da Isaia: un papa aggrappato alla sua balaustra di ferro come alla croce. "È una Pasqua serena! / commenta lo speaker del TG 1 / alle ore tredici"; in realtà, "la colomba vola spaurita / tra morti accatastati": "stiamo occupando la verità", afferma il vescovo di Gerusalemme e annota l'autrice; ciò nonostante, ella aggiunge col Papa, quanto importa è questo, che "Cristo è veramente risorto" e, dunque, c'è Speranza. Nello stesso tempo però, quanta indifferenza! "Se ordini una classe A nel week-end / dal venti al ventuno aprile / riceverai un assegno Club Med / da utilizzare al tuo villaggio preferito / […] / …parteciperai / all'estrazione di una fiammante / Classe A140 Classic con climatizzatore"; "Dobbiamo ancora / credere all'auto / ci invita il presidente: / auto-nomia, auto da fé / auto-biografia, auto-genesi /auto-tipia e così via". Intanto, "La chiesa della Natività / è ancora oltraggiata".
Nel complesso, quest'opera di Franca Alaimo canta le quotidiane croci che seguono quella del Salvatore, di tanti cristi oltraggiati come Lui, sofferenti e volti alla morte per l'odio di alcuni e nella noncuranza di molti: un dolore, tuttavia, che a imitazione di quello di Gesú e per volontà di Dio, secondo la prospettiva cristiana - la Croce è bene perché strumento di Bene per tutta l'umanità - eleva il mondo verso la Salvezza eterna.