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RECENSIONE DI ELETTRA BIANCHI SULLA RIVISTA "TALENTO" n. 2 anno 2012, AL ROMANZO (cartaceo ed ebook) DI GUIDO PAGLIARINO, "IL TERRORE PRIVATO, IL TERRORE POLITICO"
Copertina del n. 2/2012 di Talento La forma è del romanzo giallo, con tutti gli agganci del caso: le indagini poliziesche, gli investigatori, i giornalisti, il questore in pensione ancora appassionato inseguitore di piste e di assassini, vi appare perfino il parroco amico di un sospettato. Il groviglio di vicende si svolge nella Torino degli anni 2000 e molto chiari sono i riferimenti logistici che possono interessare i concittadini dell'Autore e dei protagonisti della storia; altrettanto chiari sono i richiami alla storia recente della città e dell'Italia stessa negli anni di piombo. Le ideologie che hanno portato al progressivo sfaldamento dei concetti base del vivere civile vi sono esaminate non in maniera marginale. Così trovano posto il satanismo, il pensiero debole, la delinquenza giovanile con fondamento ideologico, lo sbandamento politico incapace di opporre un freno immediato alla violenza estremista. "Il terrore privato - Il terrore politico" ultima opera di Guido Pagliarino, autore noto e affermato per la sua produzione letteraria sempre supportata da evidenti intenzioni di approfondimento etico, riassume in sé, in maniera che ci pare ottimale, la globalità del pensiero che lo scrittore ha già espresso in lavori precedenti. Anche in sede prettamente letteraria il romanzo merita un'attenta esplorazione poiché ci pare che la sua trasmissione di significati non sia soltanto da rilevare negli aspetti esteriori delle vicende, ma vada considerata sul piano più alto di una vera e propria costruzione metaforica. Infatti il mostro, che un imprevedibilissimo colpo di scena svelerà nelle ultime pagine (come nei veri classici del genere), sopprime le sue vittime conficcando loro l'arma del delitto in un orecchio fino ad arrivare al cervello con esito letale. Uccidere il cervello, privare la Persona della sua unica facoltà che la distingue dal mondo animale, eliminare in essa quell'essenziale funzione capace di comprendere la realtà e di esaminare se stessa, possibilitata a creare idee, immagini, mondi fatti di spirito e di materia, filosofia come cattedrali, non è forse spegnere quel miracolo che nel Genesi si dice " fatto a immagine e somiglianza di Dio"? E il mostro è un individuo isolato, mosso da istinti incontrollati di vendetta, o non è piuttosto una miscela assassina di teorie, di distorti razionalismi o, peggio, di debolezze e rettitudini che l'Occidente, già creatore di civiltà ispirate dalla cultura giudaico-cristiana, esalta almeno dalla fine dell'Ottocento? Questa deriva silenziosa, questo piano inclinato di cui nessuno sembra essersi accorto ma si può dubitare che sia così) è il vero mostro che usa a danno della civiltà l'orribile punteruolo che si fa strada proprio cominciando dalle orecchie per arrivare al cervello. L'Autore, nelle pieghe della narrazione quanto mai realistica, ci fornisce utili riferimenti per indirizzarci all'informazione e alla conoscenza di situazioni legate al nostro vivere quotidiano e spesso ignorate dai mezzi di comunicazione di massa. Abbiamo così notizie sul satanismo purtroppo presente nella nostra Torino, richiami a fatti avvenuti in passato, delucidazioni in merito alle teorie filosofiche, alle musiche, alle mode che maggiormente hanno presa sul mondo giovanile per indurlo alla rinuncia di ogni valore. La lettura di un'opera di Guido Pagliarino non è mai una lettura scontata, facile o superficiale, qualunque sia il genere trattato. Elettra Bianchi |
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Leggi anche la presentazione di questo romanzo sulla rivista "Future Shock" n. 61/2012 |
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