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Guido Pagliarino Svolte nel Tempo romanzo in due parti, "Universi paralleli" - "Peccato originale"

Romanzo Primo assoluto sezione "Narrativa edita" al Premio Creativa VI Edizione

Nell'anno 1933 in Italia viene catturato un disco volante precipitato. A bordo tre cadaveri umani. Per Marconi sono marziani, ma non sa che i comandi del disco hanno scritte in inglese. Per Mussolini si tratta d'un prodotto dell'ingegneria aeronautica bellica britannica. E' solo l'inizio d'una drammatica vicenda che si svilupperà, in due fasi, su altri pianeti e sulla Terra del futuro.

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I libri cartacei  3a  2a e 1a edizione

               

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Seconda edizione in Libro cartaceo, 2018, riveduta e munita di tre postfazioni, edita da Tektime, conforme alla terza edizione,
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Quarta edizione in E-book, 2019,  riveduta e munita di tre postfazioni, conforme alla terza e alla seconda, Amazon

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Terza edizione in E-book, 2018,  riveduta e munita di tre postfazioni, conforme alla seconda, Tektime Editore, ISBN e-book: 9788873044673

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Seconda  edizione in E-book, Kindle e Smashwords riveduta e munita di tre postfazioni, ISBN e-book epub 9781311435668

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 Vedi la presentazione del libro sulla rivista "Vernice" n. 45 / 2011

Leggi il parere del professor Giorgio Bárberi Squarotti sul romanzo "Svolte nel tempo"

Leggi sotto il parere del professor Massimo Del Pizzo

Vedi la positiva citazione di questo libro nell'articolo "Luci e ombre della fantascienza" sul bimestrale "L'aurora serafica" genn/febb. 2013 

 

 

 

Leggi la recensione di Antonio Scacco, direttore della rivista di saggistica e narrativa di fantascienza "Future Shock", pubblicata sul n. 60

Leggi la recensione di Cristina Bellon sul n. 59 della rivista di fantascienza "Future Shock"

Leggi la recensione di Mario Magro pubblicata sulla rivista "Il Salotto degli Autori" n. 2 / 2011

 

Leggi la recensione di Mario Magro pubblicata sulla rivista di fantascienza "Future Shock" n. 58 / 2011

 

Introduzione dell'autore alla prima edizione di "Svolte nel tempo"   TOP

Non pochi lettori considerano le narrazioni di fantascienza divagazioni di mediocre livello alle quali non stimano bene abbassarsi. Penso sia in primo luogo la stessa parola fantascienza a indurre, con quel suo prefisso fanta, a figurarsi opere di paraletteratura afflitte da sfrenata fantasia irrealistica e da pseudo scienza; sarebbe dunque preferibile dire narrativa scientifica invece di fantascienza, semplicemente traducendo l’espressione originale inglese science fiction; ma se è di per sé fuorviante il vocabolo, pure la mancanza d’una precisa definizione di fantascienza comunemente accolta potrebbe aver incoraggiato la poca stima generale per la narrativa scientifica, né la può indurre, per certe opere più recenti, la mescolanza fra l’irrealistica fantasy e la pura fantascienza, questa sicuramente concreta anche se proietta le sue storie nel futuro, perché parla dei sempiterni dilemmi della Storia dell’uomo e degli spinosi nuovi problemi conseguenti allo sviluppo scientifico, come ad esempio se “staccare o no la spina” a chi sia, o comunque appaia, in coma irreversibile: in altri termini, nei suoi luoghi migliori la fantascienza tratta di scienze fisiche e umane, di filosofia e anche di teologia, esprimendo opere ricche d’umanesimo scientifico, anche se va da sé che, come nella letteratura universale ci sono storie valenti e godibili, altre di puro intrattenimento, ben scritte, e infine lavori mal fatti, così è per la letteratura fantascientifica. Tra le varie funzioni della buona fantascienza, che qualcuno ha definito fantascienza umanistica, spiccano tanto il far comprendere che non si devono temere la scienza e la tecnica se abbiano come misura l’essere umano, quanto il mettere in guardia il lettore da certa ricerca scientifica nemica della persona. Desidero ricordare a quest’ultimo riguardo proprio il prototipo del romanzo fantascientifico umanistico, “Frankenstein o il moderno Prometeo” di Mary Shelley, capolavoro che già nel 1816-17 in cui viene composto allarma romanticamente il lettore riguardo a quello che, anni dopo, sarà chiamato lo scientismo: un romanzo dove si denuncia la scienza slegata dall’umanesimo, laico o credente che sia, la quale conduce all’obbrobrio della creatura mostruosa che grida vendetta contro il suo demiurgo umano. In particolare, romanzi e racconti filosofico-scientifici – vale a dire di pura fantascienza – possono essere formativi contribuendo, a patto che la trama attragga e, magari, contenga una buona dose d’avventura, a condurre i più giovani a formarsi una mentalità svincolata dal materialismo nichilista oggigiorno imperante. È stato su simili considerazioni che, con “Svolte nel tempo”, ho voluto accedere al campo fantascientifico dopo vari romanzi storici. Contrariamente alla norma per i lavori di narrativa, il lettore troverà note di vario genere ma soprattutto storiche perché anche questo romanzo contempla la Storia anche se include la fanta Storia e la scienza storica oggigiorno, soprattutto relativamente all’epoca più recente, mi pare non sia, purtroppo, molto praticata.

Postfazione dell'autore alla seconda edizione: Sul male nel romanzo “Svolte nel tempo”  (ATTENZIONE: sono richiamati alcuni punti della trama!)   TOP

Centrale al romanzo è il male, la cui sofferenza colpisce tanto gli esseri umani che gli animali - il pesce che mangia pesce... - e, considerando la materialità del cosmo, verosimilmente investe anche eventuali esseri razionali extraterrestri. A volte è la mala iniziativa di qualcuno a far soffrire; ad esempio, su Tinno sono assaliti dalla paranoica dittatura che opprime il loro Stato i coniugi renni Gtoni Kalonìr e Gtoni Tukke, due integre persone - sì, persone anche se canguroidi come le chiama scherzosamente, non priva del tutto di razzismo, la comandante della crononave 22 - le quali si ribellano all’immoralismo imperante sul loro mondo; e sulla Terra, tra altri, l'innocente figlio dell'agrario Moretti viene eliminato dal regime fascista solo perché alla bettola ha ingenuamente rivelato la notizia del disco volante precipitato. Molte volte tuttavia il male accade senza dolo; per esempio, le cellulone gemelle del pianeta Baricòn non potranno avere discendenza, quando saranno in età fertile, non per la cattiva volontà dei cronoastronauti che avevano loro promesso di terrorizzarle per assecondare la loro fisiologia riproduttiva, ma perché ai medesimi sarà impedito di viaggiare nel cronospazio e raggiungerle; o succede che, ogni volta che i cosmotemponauti cambiano il passato, persone, di cui moltissime innocenti, spariscono come se non fossero mai esistite - genocidio? -, eppure ciò non avviene per cattiveria di quei viaggiatori nel tempo ché sempre il loro intervento ha un motivo serissimo, come evitare il nazismo nel futuro della Terra o la soggezione del nostro pianeta ai renni; d'altro canto, sebbene il gruppetto dei terrestri abbia salvato il pianeta Tinno da una catastrofe globale, evitando una guerra d'annientamento, e abbia riconsegnato ai renni norme morali sempre indispensabili a una pacifica convivenza democratica, in futuro i discendenti di quegli stessi tinniani esercitano violenza contro tutta la razza umana compresi gli stessi astronauti che, complici i viaggi nel tempo, avevano aiutato i loro avi; e però quei renni non conquistano la Terra per imperialismo ma giocoforza, essendo ormai inabitabile il loro pianeta; e pure necessariamente i terrestri, per riconquistare il proprio pianeta, decidono di cambiare di nuovo la Storia e, non trovando altra soluzione, di tornare al passato e annichilire il pianeta Tinno con tutti i suoi abitanti, compresi i giusti e i bambini: per forza e con rimorsi, non certo per cattiva volontà dei carnefici. Tra i vari mali, forse il più eminente in questo romanzo è proprio quello la cui causa non ha, o pare non avere, una spiegazione, vuoi perché la sua ragion d'essere è incomprensibile alla nostra mente, vuoi quando sembri che non agendo seguirebbe un male anche peggiore, vuoi in quanto si tratta del male di natura, di quel dolore, tante volte mortale, che colpisce persone e animali; si pensi per esempio a uno tsunami, intrinseco alla struttura interna della Terra, coi suoi sommovimenti tettonici, struttura necessaria alla nascita e al mantenimento della vita - sulla Luna non ci sono tsunami ma nemmeno vita -; o, sempre ad esempio, si pensi a un masso che, a causa della naturale gravità, cade e uccide. Si tratta del male che sant’Agostino chiamava metafisico perché al di là della possibilità nostra di sperimentarne l'eventuale ragione trascendente. Quanto al male compiuto da un essere umano contro un altro essere umano, e nel romanzo pure da un tinno verso un altro tinno, da un tinno contro un umano e viceversa, cioè al male fatto da una persona a un'altra, esso si sceglie e dunque ha spiegazione, ha come causa la libertà di decisione della persona stessa, che può portare a scegliere malignamente compiendo il cosiddetto peccato, cioè il male morale secondo le parole di sant’Agostino; consiste nel preferire il proprio egoismo considerando sé stesso centro del mondo e gli altri un nulla: è un atteggiamento che ha portato nella Storia del mondo a cose atroci, come le nefandezze commesse da dittatori come Hitler e Stalin, per citarne solo un paio, e dai loro scherani; e la presenza di Hitler, col suo reggicoda Mussolini, aleggia in tutta la prima parte del romanzo, ambientata in gran parte negli anni ’30 dello scorso secolo, tempo in cui era tristemente e tristamente diffuso il male delle dittature; analogamente, nella seconda parte dell’opera signoreggiano, sull’immaginario pianeta Tinno, i regimi assoluti della dittatrice Mulki Tennemir e del dittatore Mukku Firke, tra loro contrari ma sostanzialmente eguali nella loro perniciosità, così come da noi il nazifascismo e lo stalinismo. Si tratta di tiranni guerrafondai e sterminatori; dunque ci si potrebbe chiedere: i protagonisti del romanzo non fanno forse moralmente bene ad agire con tutta la loro potenza tecnico-scientifica per eliminarli, portare la democrazia sui due stati-continente di Tinno e impedire la distruzione della razza dei renni? Ebbene no, essendone movente la superbia umana, il volersi fare come dèi provvidenziali cambiando le vicende storiche di quel pianeta alieno, così che in nessun modo i crononauti possono risultare in ultimo eticamente vincitori; per quanto abbiano agito nella - superficiale - idea di fare il bene, essi non si ritrovano con una coscienza lieve: nella sfrontatezza di voler cambiare la Storia d'un intero mondo, hanno avuto l'ardire super titanico di sostituirsi a Dio - nel nostro mondo quante rivoluzioni, cruentemente nemiche dell'essere umano, ebbero tal segno! -. S'è trattato d'un mondo “altro” di cui disporre dall'esterno, in veste di sperimentatori, e non della Terra dove si sarebbe stati coinvolti rischiando addirittura di sparire fisicamente qualora, eliminando gli Hitler e compagnia, se ne fosse mutata la Storia; e s'è pensato, sbagliando i conti, che agendo sulle sorti di un altro pianeta, alla Terra non sarebbero venuti guai. Questo non significa che i nostri temponauti non abbiano avuto, per un momento, anche la tentazione di cambiare le vicende terrene grazie al potere quasi sovrumano che la scienza e la tecnologia dell'anno 2133 loro forniscono; per un poco, al contrario, hanno soggiaciuto alla lusinga d'attuare, come la definisce il personaggio Valerio Faro, un'“operazione storico-chirurgica di salvezza delle nazioni”; come afferma il dottor Gorgo rivolto al gruppo dei colleghi scienziati: “Sarebbe stupendo se noi si mutasse la Storia tragica del XX secolo in un'altra meno dolorosa, se estirpassimo cioè dalla Terra gente come Hitler, Mussolini e Stalin, il che di certo sarebbe fattibile grazie alla nostra tecnologia, proprio come ormai, analogamente, intervenendo presto su di un defunto per cause traumatiche, la tecnologia ci consente di rianimarlo”: ricorrere dunque chirurgicamente - si hanno presenti i disastri combinati da certe bombe e da certi missili chirurgici in guerre dei nostri ultimi decenni? - alla “potenza armata, per distruggere gli arsenali e buttare giù Hitler, Mussolini e Stalin e [...] pure Franco, Salazar e gli altri dittatori [...], instaurando democrazie ovunque e impedendo la seconda guerra mondiale e la successiva guerra fredda e tutto l’altro male che ne è venuto”. Idea che nella prima parte del romanzo stuzzica, per un momento, quasi tutti gli scienziati imbarcati sulla cronoastronave 22, a parte quei pochi di loro, come la ricercatrice Anna Mancuso, che, credenti, sono convinti che simile progetto sia diabolico, sia la maligna ripetizione dell'emblematico peccato originale, archetipo d'ogni peccato umano, per il quale il sulfureo serpente biblico tentò la superbia di Adamo ed Eva: “Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male” (Genesi 3, 4-5). Per inciso: Qualche lettore, fraintendendo, potrebbe forse considerare colpa meritoria il biblico peccato d'origine? come per Prometeo desideroso di dare agli umani il fuoco e dunque la tecnologia contro l'egoismo di Zeus che vuol conservare per sé la potenza della fiamma? No, non è questa l'essenza del peccato originale: nell'antico linguaggio simbolico religioso ebraico “bene e male” significano tutto il creato e “conoscenza”, com'è più noto, sta in generale e non solo in senso sessuale per possesso, dunque il divieto di Dio non è di ricercare e apprendere, ma di voler sostituirsi a lui facendosi dèi: “diventereste come Dio”; e dopotutto non era forse, in sostanza, il voler farsi Dio che muoveva Hitler e gli altri dittatori del '900 e, nel più lontano passato, i vari Alessandro, Cesare, Napoleone...? Il personaggio di Anna Mancuso dissente fermamente: “Tracciare i destini del genere umano?! Farci iddii, insomma! No, nemmeno a parlarne, di cambiare la Storia! È empio anche solo il pensare di farci noi stessi provvidenza non collaborando con Dio ma sostituendoci a lui”. Eppure, quando la stessa tentazione di modificare vicende storiche si ripresenta, non più stavolta verso il genere umano ma nei riguardi d'una stirpe aliena, ecco che il cattivo orgoglio prevale, le opposizioni cadono, ci si industria, si agisce, si riesce; ma quali nefande conseguenze ha quel novello mangiare il frutto dell'albero del bene e del male! Come i biblici progenitori, anche i crononauti hanno voluto farsi padroni d'un mondo e della sua Storia. Ed ecco che, come già la sofferenza esistenziale soggetta al tempo, all'invecchiamento e alla morte cadde su Adamo ed Eva e sulla loro discendenza che vennero esclusi dall'Essere eterno, cascano ora sulla specie umana tragedie terribili: a causa non di Dio, ma delle stesse superbe azioni dei crononauti. Essi riescono infine, a che prezzo! a salvare la Terra dalla tragedia, ma non risultano vincitori in senso morale perché la loro valutazione sul bene da farsi è stata superficiale assai: prima di decidere d'intervenire mutando la Storia del pianeta Tinno non c'è stata una profonda interrogazione della loro coscienza e la superbia ha prevalso su quell'amore vero che non può essere mai estraneo all'umiltà. Una speranza di riscatto morale tuttavia potrebbe ancor esserci nel finale, quei peccatori potrebbero raggiungere una certa serenità del cuore grazie all’esercizio dell’amore interpersonale, non cioè d'uno pseudo amore superbamente titanico - lo stesso delle violente rivoluzioni antipersonaliste come la francese, la sovietica... - ma della carità umilmente diretta a quel prossimo che s’incontra giorno per giorno; invece s'adagiano, i credenti non meno degli agnostici e degli atei; non ce neppur un cenno nell'explicit ch'essi si metteranno a disposizione di bisognosi, di malati... e tutti, quindi, restano perdenti, rimangono fuori dal paradiso terrestre dell'esercizio della carità; e il finale del romanzo è mestamente amarognolo.

Presentazione dell'e-book sulle librerie internet    TOP

L'azione è divisa in due parti. La prima si apre nell'anno 1933: In Italia viene catturato un disco volante precipitato. A bordo tre cadaveri umani. Per Marconi sono marziani, ma non sa che i comandi del disco hanno scritte in inglese; infatti per Mussolini si tratta d'un prodotto dell'ingegneria aeronautica bellica britannica. E' solo l'inizio d'una drammatica vicenda che si svilupperà su altri pianeti e sulla Terra del futuro. Il disco si rivela presto al lettore come una navetta da sbarco della cronoastronave 9 che, dall'anno 2133, è tornata al 1933, qui esplodendo per un guasto; il disco è uscito appena in tempo dalla nave madre, ha cercato d'atterrare ma è precipitato schiantandosi. Sempre nell'anno 2133 è partita la cronoastronave 22 che ha portato una spedizione scientifica sul pianeta Tinno, orbitante attorno a Beta Centauri, sul quale secoli prima una guerra d'annientamento fra due Stati, retti da dittature rispettivamente simili alle terrestri stalinista e nazifascista, ha causato la fine della civiltà tinniana; scopo dell'équipe è raccogliere vestigia della stessa. Mussolini forma un gruppo di ricerca sperando che l'Italia giunga, "come la Gran Bretagna", a produrre aeromobili simili al disco. Essendo da qualche mese al potere Hitler in Germania, una compagnia di paracadutisti germanici, uccidendo spietatamente tutti i miliziani fascisti di guardia al disco, ne ruba le parti asportabili e pure i missili che il velivolo del futuro ha in dotazione, di cui due dotati di potenti bombe disgregatrici. Grazie a studi di retro ingegneria, i nazisti producono armi e velivoli che li porteranno nel 1939 a conquistare il mondo. Di ritorno sulla Terra del 2133 i cronoastronauti trovano il nazismo imperante invece della democrazia. Conosciuta, grazie ai computer storici degli archivi di Stato, l'Alter Storia della Terra e avendo corso nel frattempo rischi diversi, fanno un balzo temporale nel 1933 con l'intento di distruggere il disco caduto in Italia per impedirne il furto e la conseguente vittoria tedesca nella seconda guerra mondiale, e succede che... Nella seconda parte, i cronoastronauti e gli scienziati della nave 22 decidono di cambiare le sorti di Tinno evitandovi la guerra d'annientamento che aveva eliminato i suoi abitanti. La cronoastronave giunge dunque nel passato attorno a quel pianeta, sul quale le due dittature nemiche sono per il momento impegnate in una sorta di "guerra fredda". Con varie iniziative che dànno ai tinniani l'apparenza che l'intervento sia soprannaturale, i protagonisti e alcuni loro alleati autoctoni riescono a salvare quel mondo evitando la guerra calda, ad abbattere le dittature e a iniziare Tinno alla morale personalista e alla democrazia. Dopo mesi, lasciando la guida a loro amici alieni i cronoastronauti si congedano e balzano nel futuro del pianeta, per verificare i risultati della loro azione benefica nel lungo periodo. Una voce misteriosa risuona nel sigaro, irridente, annunciando loro che al ritorno a casa si troveranno in enormi problemi; l'ente afferma d'essere il Demiurgo platonico e d'aver provocato lui anche tutti i guai precedenti sul nostro pianeta e su Tinno. I crononauti ritornano a casa e... Il male la cui causa metafisica resta incomprensibile è forse il più eminente dei "personaggi" di questo romanzo corale, in cui il lettore incontra anche il "peccato originale".                   

Parere epistolare di Massimo Del Pizzo, docente all'Università di Bari       TOP

----- Original Message -----

Sent: Thursday, February 06, 2014 5:46 PM

Subject: Svolte nel tempo

Gent.mo Dott. Pagliarino, la ringrazio vivamente del suo "Svolte nel 
tempo" che ho letto;  un testo ambizioso e quanto mai ricco di 
riferimenti, citazioni, note che ne fanno quasi un saggio o comunque 
un serio e intelligente, oltre che colto, tentativo di miscelare 
narrativa e saggistica (o storia, dato che lei anche autore di romanzi 
storici come leggo nella recensione dell'amico Scacco, allegata al 
libro...). Il cronoviaggio è da sempre motivo di affascinanti 
affabulazioni, come lei ben sa, avendo dato prova, nella sua 
scrittura,  cultura scientifica e fantascientifica. Dunque auguro al 
suo lavoro ogni successo e a lei ogni soddisfazione, e  cordialmente 
la saluto.
Massimo Del Pizzo      
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